Si dice Whisky o Whiskey?


Provare a spiegare l’assenza o la presenza di una singola vocale (la “e”) può sembrare superfluo, ma è giusto provarci: prima di tutto, parlando di whisky o di whiskey si parla della medesima materia, ovvero un distillato avente come origine un cereale, che sia esso orzo o segale, mais o altro o un mix di cereali.


Come si chiama in Scozia?

La tradizione scozzese ha sempre parlato di whisky senza la “e”, trascinandosi dietro il concetto di uisghe beatha, ovvero acqua di vita, che è stato poi trasportato nel linguaggio corrente come whisky. La datazione storica risale alla fine del 1400 e da lì in poi il popolo scozzese non si è mai fermato, spesso sottraendosi alla legislazione inglese piuttosto stringente e mantenendo un regime di distillazione illegale fino all’inizio del 1800, quando molte distillerie decisero di mettersi a norma e registrarsi come attività a tutti gli effetti. Non a caso le distillerie più antiche della Scozia risalgono proprio a quel momento, partendo da Bowmore nel 1779 e ad altre come Glendronach 1826, Laphroaig 1815, Ardbeg 1815, Lagavulin 1816 et similia.


Come si chiama in Irlanda?

La tradizione irlandese invece prevede la “e” nella parola whiskey e - pur dovendo prendere queste informazioni con le pinze - pare che la distillazione sia precedente rispetto a quella scozzese, con un buon numero di soldati crociati che, di ritorno in patria con un bel bagaglio di conoscenze alchemiche musulmane, importarono la distillazione per come oggi è percepita e apprezzata. Una caratteristica della distillazione irlandese è la tripla distillazione, contro la doppia distillazione scozzese, che garantisce un prodotto più leggero e con meno impurità, quasi sempre senza la torba a incidere sul risultato finale.


Perché anche negli Stati Uniti si dice Whiskey

Gli immigrati irlandesi importarono la distillazione negli Stati Uniti e diedero una mano ai compatrioti in special modo durante il Proibizionismo. Il whiskey a stelle e strisce è tendenzialmente segnalato con la “e”, dando poi ampia prova di sperimentazione con altre varianti (ad esempio bourbon) che comunque indicano il distillato di cereali affinato in legno. Dagli Stati Uniti arrivano le varie declinazioni di MoonShine, ovvero il distillato bianco di cereali senza affinamento che oggi è più probabile incrociare. Per gli Stati Uniti la legislazione prevede un affinamento minimo di due anni in botte e le botti coinvolte devono essere di legno di rovere vergine.


Per Scozia e Irlanda, nonostante la differente grafia, il distillato deve affinare per almeno tre anni in botte, senza che ci sia una legislazione sul tipo di legno utilizzato.


Come è possibile comprendere, nonostante la differente grafia le linee di massima sono le stesse, con differenze sostanziali tra i vari Paesi produttori, arrivando dunque a fornire al consumatore finale una pletora di whisky o whiskey differenti, da approfondire e analizzare a fondo prima di trovare il proprio preferito.


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